La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura dell’Umbria (di seguito CCIAA) è nata nel 2021 dall’accorpamento delle CCIAA di Perugia e Terni. Essa continua ad operare attraverso servizi amministrativi, anagrafici e promozionali, ma non più in ambito provinciale bensì regionale. E’ al servizio delle oltre 90.000 imprese esistenti nella regione Umbria
E’ suddivisa logisticamente su due sedi principali, Perugia e Terni in analogia con le preesistenti sedi provinciali, e due uffici distaccati dove c’è solo una persona. Complessivamente impiega circa 110 unità di personale di cui tre dirigenti. Si tratta quindi di un ente di piccole dimensioni ma nel panorama delle Camere di commercio rappresenta invece una realtà mediogrande.
Nell’Area “Servizi Amministrativi alle Imprese e Regolazione del Mercato” lavorano 40 persone quindi il 36% del totale ed erogano tutti i servizi alle imprese, siano essi anagrafici (iscrizione al Registro delle Imprese e agli albi), amministrativi (metrologia legale, protesti, sanzioni, brevetti) o di sportello (certificazioni, rilascio dispositivi digitali, documenti per l’export, vidimazione libri sociali ecc…).
L’esigenza è quella di integrare le due preesistenti strutture le quali, a fronte di un paniere abbastanza omogeneo di servizi, hanno modalità e prassi significativamente diverse e sono permeate da culture organizzative molto differenti.
Principali criticità sono emerse da subito:
– Età media dei lavoratori molto elevata, il 70% è nella fascia 51-60 anni. Ciò a causa del blocco del turnover protrattosi per anni. A ciò si deve anche l’alta presenza di permessi ex L. 104.
– Relazioni interpersonali fondate sulla reciproca diffidenza, amplificata dalla scarsa conoscenza fra colleghi delle due sedi;
– Periodo di accorpamento caratterizzato da un massiccio ricorso allo smartworking a causa della Pandemia;
– Scarsa attitudine o propensione al gioco di squadra, percependosi ancora come due squadre separate e a tratti antagoniste, e resistenza al cambiamento.