Lo stress da lavoro o da non lavoro è una sindrome e non una condizione medica.Lo ha specificato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dopo aver inserito il burnout nell’elenco delle malattie per la prima volta.E in questo tempo di pandemia si è rilevata una forte incidenza della sindrome in molti lavoratori,quasi tutti inconsapevoli di averla o comunque anche refrattari all’ammissione della stessa.In alcuni di loro poi è stata individuata la cd “sindrome da corridoio”,cioè la non capacità di distinguere tra la sfera lavorativa e la sfera della vita privata,riportando nell’una e nell’altra tensioni e stress.Tra le conseguenze dell’emergenza causata dal Coronavirus c’è l’aver sottoposto a un drammatico “stress test” tutta la macchina amministrativa pubblica del nostro Paese ed è emersa ovunque la difficoltà della macchina burocratica a rispondere in modo efficace alle esigenze del Paese di contenere al massimo la presenza di lavoratori pubblici negli uffici e contemporaneamente evitare che i servizi pubblici si fermassero totalmente con la conseguenza di un modello organizzativo statico,pensato per scenari statici.Per questo,al fine di promuovere il benessere e quindi la salute dei lavoratori,la Regione Molise ha progettato un punto di ascolto che fornirà un servizio di ascolto e di rilettura del disagio che si manifesta all’interno dei contesti lavorativi della Regione.Il colloquio permetterà, all’interno di uno spazio professionale, di analizzare e leggere la propria esperienza di disagio al fine di coglierne gli elementi causali soggettivi, organizzativi e/o afferenti al contesto più ampio e conseguentemente aiutare ad individuare eventuali azioni future personali e/o organizzative per prevenire e fronteggiare le problematiche emerse.
Alberta De Lisio
Responsabile del Piano di Rafforzamento Amminitrativo della Regione Molise
AUTOCANDIDATURA
Regione Molise
Regioni - Enti locali e loro unioni
SITUAZIONE DI PARTENZA
9
COSA È STATO FATTO
Il punto di ascolto verrà affiancato da Circoli di ascolto organizzativo, che sono un luogo e un metodo di incontro in cui persone appartenenti allo stesso settore lavorativo, o provenienti da ambiti e funzioni diverse, hanno l’occasione di condividere esperienze, analisi, ipotesi di miglioramento, progetti di sviluppo, allo scopo di far aumentare il livello di partecipazione di tutta l’organizzazione rispetto a una nuova visione relazionale del lavoro.
Le informazioni raccolte nell’ambito di ciascun singolo caso saranno conservate in un archivio telematico riservato con doppio accesso.
Al fine di favorire azioni di prevenzione del disagio lavorativo, in senso più ampio, verrà quindi utilizzata una scheda telematica di accesso al servizio che permetta la raccolta, salvaguardando sempre l’anonimato, di alcuni dati quantitativi (es. sesso, fascia di età, anzianità di servizio, etc.). L’analisi dei dati raccolti sarà condotta in modalità aggregata dal sistema in house della Regione, così da garantire l’assoluta non riconoscibilità dei dipendenti e in modo da fare emergere eventuali criticità presenti.
ADERENZA AL PREMIO
La Regione Molise,grazie al Piano di Rafforzamento Amministrativo,presta effettiva attenzione alla centralità delle risorse umane e alla valorizzazione delle competenze e dei contributi che le persone mettono quotidianamente a disposizione delle proprie organizzazioni.Da alcuni anni infatti,il personale non sembra più essere protagonista dell’azione amministrativa,e parlare di aiuto psicologico nella nostra realtà è ancora incredibilmente un tabù.
Per questo,fra le iniziative rivolte alla valorizzazione dei luoghi di lavoro,la più rilevante si ritiene sia proprio rappresentata dai progetti di ricerca sul benessere organizzativo,che adeguatamente supportato da metodologie e strumenti di ascolto,consente la rilevazione e l’analisi degli assetti organizzativi,delle istanze delle persone e delle dinamiche che animano la convivenza organizzativa,contribuendo a sensibilizzare gli amministratori sulla necessità di avviare azioni di miglioramento delle aree critiche.Ecco la vera innovazione.Ecco perchè ho fortemente voluto questo progetto e l’ho chiamato “P.A.rlami di te”.In tanti anni di servizio sono stata “confidente”, punto di riferimento di tanti colleghi e di tante persone in servizio nell’Ente.E mi sono resa conto di come molte solitudini possano essere superate con una sola parola ed un sorriso.La pandemia ha fortemente accentuato questo aspetto e naturalmente lo smartworking ha allontanato fisicamente le persone richiudendo in se’ tante di loro.Per questo motivo come Responsabile del PRA ho ritenuto indispensabile avviare un percorso strutturato che possa rendere a tanti nostri collaboratori quella giusta serenità e il giusto slancio per tornare ad un quotidiano fatto di sodisfazioni e di possibilità di tornare ad interagire in una ritrovata “famiglia lavorativa anche per chi resta tuttora in lavoro agile.“Il concetto chiave non è più la ‘presenza’in rete, ma la ‘connessione’:se si è presenti ma non connessi,si è soli.”