Parlare di comunicazione interna nella PA è qualcosa di rivoluzionario. E proprio questo serviva anche al mio ente: una rivoluzione che mettesse al centro i dipendenti, che scardinasse i meccanismi rigidi e tortuosi della comunicazione tra uffici e strutture diverse, che rendesse più umano il contatto, a partire da un semplice buongiorno.
Le criticità rilevate e da affrontare sono:
1. mancanza di conoscenza e comunicazione tra uffici diversi: “chi fa che cosa”;
2. uso di un linguaggio amministrativo burocratico che andrebbe “semplificato, svecchiato e reso comprensibile” ;
3. necessità di alimentare il senso di identità e di appartenenza;
4. necessità di migliorare l’attitudine a lavorare per una “causa comune” e in team, soprattutto tra profili diversi come amministrativi, tecnici, tecnologi, ricercatori;
5. abbattere le resistenze verso un modo di comunicare “creativo, fuori dagli schemi”;
6. sintonizzare uno stile di comunicazione interno innovativo alla pratica lavorativa quotidiana, ad esempio scrivendo mail con un linguaggio più diretto e umano anche se si trattano argomenti tecnico-scientifici;
7. esigenza di fare squadra per consentire flussi di lavoro orizzontali, trasversali e favorire anche preziose attività bottom up, che favoriscano il confronto e la crescita professionale e umana.