Dal 2019 dirigente ingegnere presso la ASL ROMA 3, inizialmente assegnata presso l’Ufficio Tecnico e, successivamente, in staff alla Direzione Generale.
Il contesto che emergeva, già nel 2019, restituiva la classica immagine del “non mi compete… quindi non lo faccio” o dell’ancor più usuale “faccio così, perché si è sempre fatto così” se non addirittura “fattelo tu”, associata ad una reale assenza di competenze ad es. in materia di appalti o conoscenza della normativa relativa ad es. ai dispositivi medici tanto da rischiare di continuare a disperdere copiosi finanziamenti regionali/comunitari in tale ambito: assenza di programmazione ed assegnazione chiara di compiti e responsabilità e di personale necessario in particolar modo per l’attività di approvvigionamento di apparecchiature elettromedicali, non proceduralizzata e/o non nota; mancanza di disponibilità del personale a formarsi su tali aspetti o ad affiancare esperti esterni chiamati ad hoc.
Sembrava quindi già chiaro che fosse utile mettere a disposizione le competenze proprie ed acquisirne di nuove, superando gabbie consolidate nella PA e mettendosi in gioco con umiltà, ripartendo dall’affinamento dell’aggiornamento personale e dall’affiancamento ai professionisti esperti a costo di andarseli a cercare fuori dai confini dell’ufficio, probabilmente necessitante di tempistiche differenti.
Tali criticità ed esigenze divenivano, purtroppo, dal febbraio 2020, immediatamente ancor più evidenti, quando talune attività istituzionali/amministrative iniziavano a divenire improvvisamente tutte straordinarie (e quelle ordinarie si fermavano), richiedendo quotidianamente straordinarie capacità di reazione, in termini di competenze tecniche e trasversali insieme. Capacità di trovare soluzioni alternative ed efficaci, con tempi di risposta immediati, flessibilità, inventività, e continuo aggiornamento a tutto campo, stando al passo con i tempi dell’epidemia prima e pandemia poi.
Occorreva collaborare, fin da subito, con chi avrebbe voluto.